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Porte pieghevoli o a libro: materiali, utilizzo e scelta

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Diciamocelo, in una casa gli spazi non bastano mai e in particolari situazioni diventa davvero molto difficoltoso riuscire a massimizzare gli spazi abitativi, un obiettivo che è l’incubo di molti architetti e designer!

Fortunatamente, oggi la tecnologia ci mette a disposizione diverse soluzioni salva-spazio che consento di realizzare un ottimo compromesso fra funzionalità ed estetica, un obiettivo che, nell’ambito dell’arredamento d’interni, non sempre è facile da raggiungere.

Fra le varie soluzioni salva-spazio che vengono proposte da architetti e geometri, una delle più interessanti è sicuramente rappresentata dalla porta pieghevole. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.

Le porte pieghevoli, note anche come porte a libro, devono la loro denominazione al fatto che sono porte dotate di un’anta che si ripiega su sé stessa; in questo modo, l’ingombro della porta davvero diventa minimo con relativo aumento della superficie calpestabile. In pratica, si tratta di porte che hanno un taglio sul pannello che consente il ripiegamento su sé stesse.

porta a libro

Una caratteristica di non poco conto di questa tipologia di porte è che l’apertura dell’anta può essere collocata sia verso l’interno che verso l’esterno e anche a destra o a sinistra. La scelta del tipo di apertura dipende ovviamente da come un determinato ambiente è strutturato e da quali sono le esigenze dell’utente.

Quando la porta a libro è chiusa mantiene la stessa eleganza di una porta tradizionale; la funzionalità, quindi, non ha alcun impatto sull’eleganza del design.

Un altro vantaggio non di poco conto delle porte pieghevoli è che possono essere manovrate molto facilmente anche dalle persone che hanno una ridotta mobilità, indipendentemente da quella che è la direzione del passaggio.

Sul mercato sono disponibili porte pieghevoli di tipo classico, in cui l’anta si piega in modo simmetrico, oppure di tipo asimmetrico, ovvero con l’anta che si impacchetta asimmetricamente (una delle ante è un terzo dell’intera porta).

Come si può evincere da quanto esposto sopra, vari sono i vantaggi di una porta pieghevole:

  • riduzione dell’ingombro dell’anta e guadagno di superficie calpestabile
  • funzionalità in spazi ridotti (per esempio ripostigli, sgabuzzini, secondi bagni molto piccoli o comunque stanze di dimensioni molto ridotte)
  • estetica preservata.

Un altro vantaggio che si deve menzionare è la disponibilità dei materiali; sono infatti disponibili modelli di porte:

  • in legno
  • in laminato
  • laccate
  • in vetro.

Quando scegliere una porta pieghevole?

Una delle soluzioni salva-spazio proposta da molti designer è rappresentata dalle porte scorrevoli a interno o esterno muro; in alcuni casi, però, non è possibile ricorrere a questa opzione o perché è impossibile inserire un controtelaio nella parete (a causa della presenza di tubature o della canna fumaria) oppure perché la parete è piena di mobili. In questo caso, una porta pieghevole rappresenta una validissima alternativa.

Un’altra interessante alternativa è rappresentata dalle porte rototraslanti; queste ultime sono porte il cui movimento è basato sulla presenza di un perno centrale che permette la rotazione dell’anta della porta e, al contempo, la fa traslare, ovvero la fa scorrere di lato. Con una porta rototraslante si risparmia il 50% sull’ingombro dell’anta.

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