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Qual è il costo del notaio per rogito?

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Se sei intenzionato ad acquistare casa, la legge stabilisce che, una volta trovata l’abitazione dei tuoi sogni e concordato il prezzo con il venditore, tu debba recarti dal notaio affinché quest’ultimo provveda al rogito dell’immobile.

Il rogito, infatti, è un atto pubblico con il quale il notaio, nella sua qualità di pubblico ufficiale, certifica l’avvenuto passaggio di proprietà dell’immobile e il versamento del relativo prezzo al venditore da parte dell’acquirente.

Il costo del notaio per rogito dipende dal valore dell’immobile

Ma qual è il costo del notaio per rogito? Tale ammontare si determina in base al prezzo dell’immobile indicato nell’atto notarile e al valore dell’ipoteca che viene iscritta a garanzia del mutuo sull’abitazione stessa. In altri termini, maggiore sarà il valore dell’immobile e del mutuo, e maggiori saranno i costi per il rogito del notaio che dovrai sostenere.

Più nello specifico, il costo del notaio viene calcolato in base alle tariffe ministeriali vigenti: queste ultime, in base al valore catastale dell’immobile, variano da un minimo di 1.600 euro sino ad un massimo di 3.738 euro.

Costo del notaio per acquisto casa: altre imposte dovute dall’acquirente

Oltre al costo del notaio, devi tenere conto che a tale spesa dovrai aggiungere anche il costo per alcune imposte dovute allo Stato.

Più nello specifico, le imposte che dovrai versare allo Stato in quanto acquirente di un immobile sono le seguenti:

  • Imposta di registro, pari normalmente al 9% (che diminuisce al 2% nel caso in cui l’immobile acquistato sia la prima casa) del valore catastale dell’immobile: quest’ultimo si calcola moltiplicando la rendita catastale per un coefficiente fisso, pari a 115,5, che aumenta a 126 nel caso di acquisto di una seconda casa;
  • Imposta ipotecaria, ammontante a 50 euro;
  • Imposta catastale, pari sempre a 50 euro;
  • Aliquota IVA: quest’ultima è pari al 4%del prezzo totale dell’immobile in caso di acquisto di una prima casa, al 10% se l’immobile acquistato funge da seconda casa, e al 22% in caso di acquisto di un’abitazione di lusso.

L’ammontare di queste imposte può inoltre subire un aumento o una diminuzione, a seconda delle condizioni in cui l’acquirente acquista l’immobile. Più in particolare, l’ammontare totale delle imposte da versare allo Stato dipende, ad esempio, se l’immobile che vuoi acquistare è ad uso commerciale oppure destinato ad uso abitativo, se il suo venditore è un’impresa di costruzioni oppure un privato, e, infine, se l’immobile che stai per comprare fungerà da prima oppure da seconda casa.

Le detrazioni fiscali sull’acquisto di un immobile

Tieni infine ben presente che la Legge di Bilancio 2018 ha confermato quanto già stabilito dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge n. 208 del 28 dicembre 2015): quest’ultima, all’articolo 1, comma 56, ha introdotto degli incentivi fiscali per favorire l’acquisto di abitazioni di nuova costruzione o ad elevata efficienza energetica.

Più nello specifico, nel caso in cui tu decida di comprare un immobile da un’impresa di costruzione oppure di classe energetica A o B, potrai detrarre dall’Irpef, nell’arco di 10 anni, il 50% dell’ammontare di IVA che hai versato per l’acquisto dell’abitazione. Tieni però in considerazione che avrai diritto alla detrazione solo se l’immobile che hai comprato svolge la funzione di prima o di seconda casa.

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