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L’importanza della tecnologia datamatrix

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La tecnologia datamatrix si basa su codici a due dimensioni che, in genere, hanno una forma quadrata o rettangolare e sono in bianco e nero. Si tratta di codici che sono in grado di contenere una notevole mole di informazioni a dispetto delle loro dimensioni contenute: essi permettono, per esempio, di conoscere il materiale di composizione di un oggetto, la sua provenienza, il suo produttore, il luogo in cui è stato realizzato, le sue dimensioni, quando è stato costruito, e così via. La tecnologia datamatrix, di conseguenza, viene adoperata per tracciare i prodotti e permette di sapere tutti i dettagli che li riguardano, con evidenti vantaggi sia dal punto di vista della lotta alla contraffazione che sul piano dell’ottimizzazione dei processi di produzione.

L’efficacia e la precisione dei controlli sono i punti di forza di questa tecnologia. Si pensi, per esempio, a un’impresa che delega a un’altra azienda l’assemblaggio di alcuni prodotti: nel caso in cui questi prodotti, una volta proposti in commercio, non dovessero assicurare le prestazioni desiderate o comunque si danneggiassero, sarebbe facile risalire la catena di produzione per mezzo dei codici datamatrix. Questi ultimi, per di più,  mettono in mostra una notevole versatilità, dal momento che possono essere applicati a prodotti di ogni genere, dagli apparecchi medici ai veicoli aerospaziali, fino alle componenti elettroniche, anche nell’industria automotive.

Il codice che deriva dalla tecnologia datamatrix può essere considerato un erede del classico codice a barre a cui siamo abituati. Quest’ultimo è formato da linee scure e chiare che rappresentano numeri, lettere o numeri e lettere combinati insieme. Nella maggior parte dei casi prevede un EAN, vale a dire un codice numerico: lo possiamo notare quando facciamo la spesa al supermercato. I codici a barre sono utili per i beni di consumo e per l’identificazione della merce in vendita, ma non sono ideali per il tracciamento dei prodotti.

C’è bisogno, di conseguenza, della tecnologia datamatrix, una generazione successiva. Il codice a barre è ancora analogico: è per questo motivo che per la lettura delle informazioni è indispensabile la più totale integrità fisica e, inoltre, occorrono dimensioni non troppo piccole. Il posizionamento degli elementi e il contrasto sono fattori che incidono sulle possibilità di lettura e fruizione dei codici a barre. Così non accade, invece, per il datamatrix, che è digitale e che, quindi, può essere letto anche nel caso in cui sia danneggiato. Le dimensioni sono contenute, non superando i 10 millimetri, e il rischio di danneggiamento è minimo.

Un codice datamatrix, in sintesi, è foriero di un gran numero di benefici: è resistente, è dinamico e soprattutto può contenere una grande quantità di informazioni, dall’indicazione dell’azienda che ha realizzato il prodotto  alla sua destinazione. Il sistema più efficace per procedere con l’applicazione di  questo tipo di codice è rappresentato dalla marcatura laser, che fa della versatilità il suo tratto distintivo. Essa, infatti, può essere utilizzata  su tanti materiali differenti, dal legno al metallo, passando per la plastica. Inoltre, con la marcatura laser si ha la possibilità di realizzare qualsiasi tipo di codice con simboli e caratteri ASCII, e per modificarli è sufficiente operare all’interno del software.

Le aziende decidono di ricorrere ai marcatori laser anche perché, con questo sistema, i codici possono essere inseriti in profondità: ciò permette di prolungarne la longevità, per un monitoraggio dei prodotti non solo sul breve periodo, ma anche sul lungo termine. I codici datamatrix a matrice includono informazioni che possono essere codificate sotto forma di stringhe di comandi o di dati testuali. Si può trattare di pochi bytes o di più di 3mila caratteri numerici, a seconda delle necessità.

Una delle caratteristiche più interessanti dei codici datamatrix va individuata nella loro notevole scalabilità. Per quel che riguarda le dimensioni, si va da un minimo di 300 micron a un massimo di mezzo metro nel primo caso per la lettura c’è bisogno di dispositivi ad hoc, mentre nel secondo caso i codici sono presenti su scatoloni e contenitori di formato maxi. Le limitazioni previste, per altro, non riguardano il codice ma son dovute ai lettori e alla marcatura: potenzialmente, infatti, il datamatrix potrebbe essere scalato ancora di più.

Si può intuire da tutti questi particolari il motivo per il quale al giorno d’oggi tutte le imprese che si occupano di elettronica e di componentistica suggeriscono il ricorso alla tecnologia datamatrix, che si sta diffondendo anche nel settore militare e in campo sanitario, per esempio per la gestione dei ferri chirurgici, oltre che per tracciare i medicinali. La novità è stata introdotta in tempi piuttosto recenti grazie alla International Data Matrix Inc, che in seguito è entrata a far parte di Siemens AG. In futuro, i codici datamatrix saranno sempre più presenti anche sulle buste, sulle lettere e sui supporti cartacei in generale. Essi possono essere usati da tutti senza che sia previsto il pagamento di royalties o di una licenza.

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